sabato 19 novembre 2016

Momenti










Preferisco le sere di autunno.
Preferisco un adagio di Mozart.
Preferisco l'onestà.
Preferisco il silenzio.
Preferisco un'idea condivisa.
Preferisco camminare nel vento.
Preferisco un gelato al caffè.
Preferisco non avere sorprese.
Preferisco le matite ben temperate con la gommina in cima.
Preferisco chi ascolta e non grida le sue idee.
Preferisco chi ha mani tese verso il mondo e tesse fili di gentilezza.
Preferisco respirare profondamente.
Madf

domenica 28 agosto 2016

Illusione

Da "Il racconto dell'isola sconosciuta"
Illusione
Adesso
non lo so
chi sono.
Una donna
Un'isola
Noi
Il nulla
...
il mio DNA
SimonaMadf 2016


domenica 14 agosto 2016

Senza titolo


Ci dividiamo il mondo.

Scherzi, vero?

Va bene.

Ti darò il mio.

Aspetto.

SimonaMadf 2016



Il riposo della mente


... ma la colpa l'ha sepolto!
Soffre piano
quasi una danza sulle punte.
Basta pensare
... suonare.

SimonaMadf 2016


domenica 7 agosto 2016

Quella finestra


Arterie di piacere


penetrano


sui riflessi 


di un momento.


E tu, dove sei?


SimonaMadf2016




lunedì 25 luglio 2016

L'addio


Gridò.

Seguii le tracce


nelle nuvole gonfie di pioggia.


Il silenzio aveva acceso il male,


indurito,


prosciugato.


Non poteva.


Pensai ... 


Non può essere...


SimonaMadf 2016



domenica 27 marzo 2016

Primo Levi, Tracce




Tracce


Cari amici, qui dico amici
Nel senso vasto della parola:
Moglie, sorella, sodali, parenti,
Compagne e compagni di scuola,
Persone viste una volta sola
O praticate per tutta la vita:
Purché fra noi, per almeno un momento,
Sia stato teso un segmento,
Una corda ben definita.
Dico per voi, compagni d’un cammino
Folto, non privo di fatica,
E per voi pure, che avete perduto
L’anima, l’animo, la voglia di vita:
O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu
Che mi leggi: ricorda il tempo,
Prima che s’indurisse la cera,
Quando ognuno era come un sigillo.
Di noi ciascuno reca l’impronta
Dell’amico incontrato per via;
In ognuno la traccia di ognuno.
Per il bene od il male
In saggezza o in follia
Ognuno stampato da ognuno.
Ora che il tempo urge da presso,
Che le imprese sono finite,
A voi tutti l’augurio sommesso
Che l’autunno sia lungo e mite.

Primo Levi. 16 dicembre 1986

martedì 5 gennaio 2016

Gli altri

I matti sono apostoli di un dio che non li vuole
Simone Cristicchi





Li guardavi da lontano e non pensavi a loro. Indistinti, talvolta richiamati alla mente, mai a invadere i pensieri,  a occuparli nei momenti di vuoto, di pausa. Gli altri erano lì e di loro non te ne importava niente.

Poi hai imparato a riconoscerli, a distinguerli tra la folla, i tratti si sono fatti più chiari, il profilo sicuro a tagliare lo sguardo curioso e perso.

Sei gli altri. Uno di loro.
Ora sei gli altri.

Hai avuto paura, brancolante fino al limite della pazzia dimenticando la strada del ritorno, una folle bestia ha strappato latrando un cervello rapito e lo ha nascosto come preda di caccia.

Sono lì, in mezzo alla folla degli altri, li guardo negli occhi e mi specchio nei loro, fantasma indistinto tra soprabiti lisi, usati, martoriati.

Passeggiano di notte  in strade senza luce, senza ombre o mani a cercare un appiglio.
Inghiottono il buio senza guardarlo in volto, non cercano mani solo un posto al riparo da occhi vitrei giudicanti.
Confusi tra pareti sudice di sangue schizzato di vita crudele … camaleonti involontari, nessuno li vede, nessuno.

Solo. Un altro degli altri.

Parli parole incomprensibili, tortura di voce senza suono, senza senso.

Nessun sorriso.

Sei altri, certo di partorire bugie bloccato in una realtà che non ti appartiene, ormai estraneo al mondo che ti ha sputato via.

Sei diventato gli altri, forse già lo eri.

Orrida creatura senza diritto di respirare.
Senza valore, sentimento, dignità.
Gli altri, gettati in un labirinto di indifferenza.
Nuotare nella piscina dell’immondizia umana, lasciarsi seppellire dai rifiuti e scendere giù … con gli altri come te fino a soffocare.
Lo sapevi cosa succedeva agli altri, non li guardavi dal tuo riparato privilegio di un bene spontaneo, sicuro.

No, non sei come loro, non vuoi esserlo.

Uno qualunque
Indegno
Un colpo di spugna
Un tratto di penna nera
Una spunta
Un foglio strappato
Una cicca pestata
Uno sputo
Un fantasma

In fondo è facile sparire, a un passo dagli altri è il nulla. Un’essenza ai confini del buio, un’ essenza senza più corpo, senza corpo né anima.

Quando sei gli altri non sei più.

Ombra che vaga vuota in equilibrio su un fiato sospeso, zoppicando in un'esistenza senza senso.

Sei gli altri.
Non hai speranze e aspetti che arrivi sera.

La vera amicizia non è schiava del tempo e dello spazio, la
distanza materiale non può separarci davvero dagli amici!

 R. Bach